Il daltonismo è un’alterazione della percezione cromatica (dei colori) e può essere suddiviso in due gruppi principali:
Nelle discromatopsie la percezione cromatica, sebbene presente, è differente dal normale. Nelle acromatopsie la percezione del colore è assente. Le anomalie di primo tipo (discromatopsie) sono certamente le più frequenti. Una recente statistica ha evidenziato come circa l’8% della popolazione maschile sia affetto da una alterazione della percezione cromatica, ma solo il 5-6% lamenta delle difficoltà. Per quanto riguarda la popolazione femminile invece, solo 0,5-1% soffre di queste alterazioni. Il sesso femminile è coinvolto con frequenza molto minore perché è necessario che entrambi i genitori siano portatori dell’anomalia, e quindi entrambi i cromosomi presentino il gene anomalo. Poiché l’anomalia è legata al cromosoma X, un padre che presenta l’anomalia non può trasmetterla ai figli, ma solo alle figlie rendendole portatrici.
I differenti tipi di anomalia fanno riferimento al fotorecettore coinvolto dall’anomalia stessa:
Possiamo affermare che il ‘deutan’ ha una insensibilità al colore verde, il ‘protan’ una insensibilità al colore rosso ed il ‘tritan’ una insensibilità al blu-violetto.
Solitamente un soggetto affetto da queste alterazioni necessita di notevoli variazioni dello stimolo per percepirne una differenza.
Nell’acromatopsia (monocromatismo) è assente la capacità di distinguere tra i differenti stimoli spettrali; solitamente sono associati fotofobia, nistagmo e bassa acuità visiva.
Le tavole di Ishihara (tavole per daltonici) sono utilizzate per la rilevazione del daltonismo e delle acromatopsie.
Il test di Ishihara è un insieme di tavole ripiene di cerchietti di colore diverso ma a medesima luminosità. Il soggetto esaminato deve riconoscere numeri o percorsi che risultano evidenti a chi possiede un normale senso cromatico ma difficili o impossibili da riconoscere per chi non vede bene i colori.
Il daltonismo test è utilissimo nel diagnosticare difetti congeniti della visione dei colori soprattutto per l’asse rosso/verde: vanno utilizzate a una distanza di 30-40 cm con eventuale correzione per vicino e con una illuminazione adeguata. E’ possibile eseguire il test sia in mono che in binoculare.
I difetti congeniti sono sempre binoculari. I difetti acquisiti (es. Distrofia dei coni) possono essere monoculari.
Qui di seguito possiamo trovare alcune tavole del test di Ishihara. All’interno dei cerchi devono essere visualizzati dei numeri.
Nel caso non venissero visualizzati uno o più numeri, si suggerisce un approfondimento dal proprio medico oculista.
Nel caso fossero presenti alcuni difetti nella percezione del colore, il paziente potrebbe trovare soddisfazione nell’utilizzo delle lenti Swedoptik Rainbow per realizzare degli occhiali per daltonici.
Questi filtri fotoselettivi consentono di discriminare e migliorare la percezione dei colori attraverso un aumento del loro contrasto. Studi clinici dimostrano che il 95% dei pazienti riportano un significativo miglioramento nella visione dei colori che appaiono più luminosi, ricchi e vividi di sfumature, percepite finalmente per la prima volta.
Le lenti Rainbow possono:
Migliorare la percezione dei colori
Rendere i colori più nitidi
Discriminare le varie sfumature di colore, precedentemente non percepite
Migliorare le prestazioni sui test di visione dei colori
Sono disponibili sia come filtri neutri, clip-on e lenti graduate
Le seguenti aspettative non sono realistiche:
Curare il deficit nella visione del colore
Fornire l’immediata capacità di indicare i colori
Consentire di leggere tutti i test di visione dei colori
In alternativa alle lenti Rainbow Swedoptik, disponibili presso i nostri studi, suggeriamo il sito Enchroma, azienda californiana all’avanguardia nella ricerca di produzione di lenti per daltonici.
Può infine essere interessante, aldilà dell’errata (o assente) percezione cromatica, scoprire anche qualcosa sulla ‘psicologia del colore‘.
Bibliografia Anto Rossetti (e Pietro Gheller), ‘Manuale di Optometria e contattologia’, ed. Zanichelli
Daniele Corsini
È ottico-optometrista e collabora da 20 anni con Viggi Ottici occupandosi delle misurazioni della vista e della prescrizione di lenti Zeiss e progressive. E’ responsabile della parte ‘LOW VISION’ (ipovisione) e nell’utilizzo di sistemi ingrandenti elettronici e telescopici. Dal 2005 al 2010 è inoltre stato coordinatore del centro di chirurgia refrattiva (LASER) presso l’Ospedale Privato Accreditato di Villa Laura, a Bologna.
Periodo 4 – 21 marzo 2021.
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